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Pricing
1865
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-Mercato di stampo Francese
-Agente di cambio = Broker
L' organizzazione della borsa era pubblica, la vigilanza sugli agenti era affidata alle Camere di Commercio. Le negoziazioni erano solo formalmente concluse in borsa perchè in realtà esse avvenivano presso gli studi dei banchieri.
1882
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1895 - 1906
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Le scelte normative attuate nel 1882 favorirono senza dubbio la fase di maggior sviluppo che la Borsa Italiana avesse fino a quel momento mai conosciuto.
1907
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Tale crisi è dovuta al mancato possesso di requisiti patrimoniali da parte di molti negoziatori, abilitati in questi anni ad operare anche in conto proprio. A ciò va aggiunta l'inadeguatezza dei controlli "locali" (Camera di commercio, Sindacato di borsa e Deputazione di borsa) laddove il mercato era ormai nazionale.
1913
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In seguito alla crisi venne riaffermato il carattere pubblico della Borsa Valori, e vennero bandite le forme di autoregolamentazione insieme al pluralismo degli intermediari. L'agente ritorna ad operare unicamente come broker, e al vertice dei controlli viene posto il Governo. Colui che era direttore, responsabile di banca non poteva essere un agente di cambio. La stabilità era così assicurata a discapito dell' efficienza del mercato borsistico.
1920
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Centralizzazione della vigilanza sulla borsa stessa.
1925
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Divisione delle Borse Valori dalle Borse merci. Gli strumenti finanziari potevano essere negoziati nelle Borse Valori.
1925
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Gli agenti di cambio diventano nuovamente pubblici ufficiali, con la previsione di un ruolo chiuso, cui si accedeva per decreto ministeriale.
1929
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Pesante crollo della Borsa di New York .
1950 - 1960
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1963 - 1990
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Radicale incremento delle immissioni di titoli del debito pubblico a tassi vantaggiosi. Ciò fu in grado di attrarre progressivamente il risparmio privato, disarmando le Banche e il mercato mobiliare.
1974
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La maggiore novità sta proprio nel superamento di una visione del diritto societario che non andava al di là del rapporto biunivoco società/socio effettivo e che viene, finalmente allargata al tutela di un rapporto trilaterale tra società, socio e mercato. il soggetto che doveva interporsi tra società e mercato fu individuato nella CONSOB, appositamente creata per demandare le funzioni di controllo delle società emittenti titoli quotati, nonchè l'attività svolta nei mercati di borsa.
1977
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"Acclimatamento". Venne istituito il mercato ristretto dove venivano negoziati titoli non quotati in borsa, ovvero quei titoli che non avevano ancora i requisiti per essere quotati in borsa. Non era prevista però nessuna regolamentazione per le negoziazioni che non passano dai mercati regolamentati.
1983
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Viene istituito il primo fondo comune di investimento mo biliare aperto.
Un intermediario capace di raccogliere grandi masse di risparmio e di avvalersi di criteri professionali per la gestione "in monte" dello stesso, basati su competenza e diversificazione.
1985
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La Consob diventa l' effettiva e unico centro di controllo pubblico di tutto il mercato dei valori mobiliari, attribuendogli inoltre la natura di autorità indipendente.
1985
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Propone un nuovo schema di ordinamento basato essenzialmente sui seguenti principi:
- Mutuo riconoscimento : diritto ad operare nei paesi comunitari, senza controlli aggiuntivi;
- Home country control : controllo e vigilanza sugli istituti finanziari effettuato da parte del paese di provenienza;
- Armonizzazione delle norme fondamentali.
Si volevano instaurare condizioni che consentissero di godere delle economie di scala connesse all'integrazione dei diversi mercati nazionali.
1986
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Fu istituita la "Monte Titoli S.p.A." andando in contro alla Dematerializzazione degli strumenti finanziari, convogliando tutte le negoziazione presso di essa. Tale istituzione era sottoposta al controllo della banca d'italia e della consob.
1987
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L' eccesso di euforia da parte dei risparmiatori e l'abuso del mercato da parte dei grandi gruppi provocano un periodo di grande depressione e crisi.
1987
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"Le linee di progetto per una riforma del mercato borsistico". Si andava in contro al processo di integrazione dei mercati finanziari. Viste le lacune che evidenziava la legge in vigore del 1913, si sentiva la necessità di istituire una nuova figura di soggetto dall'operatività polifunzionale, indipendente rappresentato dalle Società di Intermediazione Mobiliare (SIM). Inoltre si avvertiva uno scarso sviluppo telematico.
1988
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Viene istituito il Mercato Secondario dei Titoli di Stato (MTS) al fine di disciplinare il settore del mercato dei titoli pubblici.
1991
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Tale legge, detta legge delle Sim, segue le direttive del documento di analisi consob del 1987. Si basa su nove punti fondamentali:
1) Viene creata la SIM, ente capace di trattare per conto proprio e conto terzi, capace di dare consulenza assumendo la veste di operatore polifunzionale.
2) Agenti di cambio divvennero una categoria ad esaurimento.
3) Le banche non potevano svolgere attività di intermediazione diretta, eccetto per titoli di stato, creando quindi una riserva di legge a favore delle SIM.
4) Viene introdotto per la prima volta il principio di concentrazione degli scambi, tutte le negoziazioni dovevano passare per la borsa. In precedenza le banche erano solite "sposare in casa gli ordini" .
5) Si prevede l'inserimento delle contrattazioni per via telematica, introducendo futures e options.
6) Viene istituito un Consigli di Borsa per ogni Borsa Valori.
7) Viene istituito un albo dei promotori finanziari, regolando così la rete di vendita dei prodotti finanziari.
8) Viene esteso per le società di intermediazione l'obbligo del controllo contabile e della certificazione dei bilanci.
9) Vigilanza: principio della divisione dei poteri secondo i soggetti e le finalità.
In conseguenza a tale legge le banche istituirono le "loro" SIM, dette di emanazione bancaria, cioè giuridicamente autonome ma controllate in termini di capitale dalle medesime banche.
1991 - 1995
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1993
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Tali direttive hanno posto le basi per la creazione di un mercato unico europeo.
La direttiva 6 riguarda l'adeguatezza patrimoniale delle Sim, mentre la direttiva numero 22 ricalca i principi emanati dal Libro Bianco ed in più permette alle Banche di svolgere direttamente le attività sopra la riga. Tale direttiva andava accolta dai paesi comunitari entro 3 anni. Inoltre è importante ricordare come queste direttive abbiano delineato il nuovo profilo strutturale e funzionale dell'industria europea dei servizi di investimento attraverso il perseguimento di obiettivi di stabilità, efficienza, trasparenza e tutela dei risparmiatori.
02/1996
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La legge delega, o legge comunitaria del 1994 fissa i principi per assimilare le direttive comunitarie. Tale delega assume una duplice valenza:
- Entro 120 giorni emanare un decreto di recepimento, che fu affidato alla commissione Draghi;
- Entro due anni giungere alla creazione di un Testo Unico in materia di intermediazione finanziara.
I criteri-guida ai quali il legislatore avrebbe dovuto attenersi per il recepimento delle suddette direttive comunitarie sono:
- maggiore omogeneità della disciplina dei mercati regolamentati;
-semplificazione delle relative modalità di istituzione, organizzazione e funzionamento;
- previsione di organismi di gestione dei mercati di natura privata;
- riconoscimento a tali organismi di poteri di autoregolamentazione e intervento;
- loro qualificazione come organismi rappresentativi degli intermediari svolgenti per il loro tramite funzione di negoziazione.
09/1996
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Questo decreto legislativo va verso l'impegnativa azione di adeguamento e modernizzazione dei mercati. A questo scopo, è stata predisposta una cornice normativa caratterizzata da un elevato livello di flessibilità, con numerosi rinvii a norme secondarie. Due importanti novità per i mercati e gli intermediari furono:
- libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi in base al principio del mutuo riconoscimento;
-l' accesso diretto delle Banche ai mercati regolamentati.
Cade quindi la riserva di legge a favore delle sim. Come previsto dalla delega n 52, il decreto 415 attua dei cambiamenti terminologici:
-le attività sopra la riga vengono rinominate servizi d' investimento.
Si rileva poi il passaggio dal sistema incentrato sull'applicazione della sanzione all'intermediario al sistema basato sul principio della diretta responsabilità dei vertici aziendali. Si decide in maniera autonoma di andare verso la privatizzazione dei mercati. Tale decreto verrà recepito il primo settembre dello stesso anno.