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28 giugno 1867 - 10 dicembre 1936
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Nasce a Girgenti (ribattezzata Agrigento con il fascismo), da una famiglia di agiata condizione borghese.
Muore per polmonite, lasciando incompiuta l'opera teatrale "I giganti della montagna"
1885 - 1891
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Dopo gli studi liceali si iscrisse all’Università di Palermo, poi alla facoltà di Lettere dell’Università di Roma, in seguito ad un contrasto con un professore si trasferì all’Università di Bonn, dove si laureò nel 1891 in Filologia romanza.
L’esperienza degli studi in Germania fu indispensabile per il poeta siccome si ritrovò a contatto con la cultura tedesca e in particolare con gli autori romantici che influenzarono la sua poetica umoristica.
1892
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Si stabilisce a Roma con l’assegno concessogli dal padre, qui si dedica interamente alla letteratura.
1894
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Si sposa con Maria Antonietta Portulano
1897
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inizia a lavorare come supplente presso l’Istituto Superiore di Magistero di Roma
1903
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Si allaga la miniera di zolfo in cui aveva investito il padre, quindi si crea un dissesto economico nella famiglia. Il fatto ebbe delle conseguenze drammatiche nella vita del poeta: la moglie ebbe una crisi che la portò alla follia. La convivenza con la donna costituì per Pirandello un tormento continuo, che può essere visto come il germe della sua concezione dell’istituto familiare come <<trappola>> che imprigiona l’uomo e lo soffoca.
1904 - 1915
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Con la perdita delle rendite mutò la condizione sociale di Pirandello, che fu costretto ad intensificare la sua produzione di novelle e romanzi (fra il 1904 e il 1915 si fa particolarmente fitta). Lavorò anche per l’industria cinematografica, scrivendo soggetti per film. (ESPERIENZA DI DECLASSAZIONE). Questa situazione gli fornì lo spunto per rappresentare il grigiore soffocante della vita del piccolo borghese.
1908
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Diventa docente di ruolo nella stessa scuola
1918
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Segue le riprese del film tratto da "Il fu Mattia Pascal"
1934
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1893
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1894
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Viene stampata la raccolta di racconti “Amori senza amore”.
1896
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“Il nibbio”, che cambiò più tardi il suo nome in “Se non così”
1922
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1923
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1914
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Subito dopo il delitto Matteotti, Pirandello si iscrive al partito fascista per ottenere appoggi dal regime.
L'adesione fu ambigua perché:
1) da un lato il suo conservatorismo politico e sociale lo spingeva a vedere nel fascismo una garanzia di ordine;
2) dall'altro, il suo spirito antiborghese lo induceva a scoprirvi l'affermazione di una genuina energia vitale che spazzava via le forme fasulle dell'Italia postunitaria.
Ben presto, però, si rende conto del carattere di vuota esteriorità del regime.
1915
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In nome delle sue posizioni patriottiche, aveva visto con favore l'intervento in guerra, considerandolo un sorta di compimento del progresso risorgimentale
1917
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Il figlio Stefano, partito volontario, venne fatto prigioniero dagli Austriaci, il padre si adoperò per liberarlo, ma inutilmente.
1910
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Segue la compagnia di Nino Martoglio a Roma
1915
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Riproduce "Se non così", risalente al 1896, messa in scena da Marco Praga a Milano.
Dopo, diventa prettamente scrittore per il teatro
1916 - 1918
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"Pensaci Giacomino!"
"Liolà"
"Così è (se vi pare)"
"Il berretto a sonagli"
"il piacere dell'onestà"
"Il giuoco delle parti"
1920
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Nel 1920 il teatro di Pirandello conosce il successo; lascia la cattedra e si dedica interamente al teatro viaggiando in tournèes
1921
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1925
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