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Vita e opere principali dell'autore
Vita e opere principali dell'autore
1225 d.C. - 1274 d.C.
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Nasce a Roccasecca in una famiglia aristocratica. Muore nel castello della nipote nei pressi di Fossanova, durante il viaggio che lo avrebbe dovuto portare da Napoli a Lione (sede del concilio ecclesiastico voluto da Gregorio X per riunire la Chiesa Greca e la Chiesa Latina)
1231 d.C. - 1239 d.C.
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La famiglia lo affida ai monaci benedettini dell'abbazia di Montecassino, perché gli fosse impartita la prima educazione
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Prende i voti domenicani e segue le lezioni di Alberto Magno su Aristotele
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Lascia la cattedra e si sposta in Italia. Nel 1261 segue Urbano IV a Orvieto, dove alla sua corte conosce Guglielmo di Moerbeke, il più attento tra i traduttori di Aristotele.
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L'ordine domenicano gli affida il compito di aprire uno studio in Italia. Tommaso sceglie di annetterlo alla priora di San Domenico a Napoli. Le sue lezioni furono possibili grazie al favore di cui godette presso il re di Napoli, Carlo d'Angiò, il cui fratello Luigi IX aveva potuto saggiare il genio di Tommaso quando quest'ultimo si trovava ancora a Parigi
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Studio delle arti liberali presso l'università di Napoli. Introdotto da Pietro d'Irlanda allo studio della logica e della fisica aristoteliche
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Incomincia a studiare per diventare "magister" in teologia, titolo ottenuto nel 1256. Subito dopo, diventa baccelliere di teologia all'università di Parigi
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Viene richiamato dall'ordine dei domenicani all'università di Parigi, dove le idee dei filosofi accademici averroisti stavano destabilizzando le certezze della fede
1254 d.C.
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Libello sula metafisica di Aristotele, che risente molto dell'influenza di Avicenna
1256 d.C. - 1259 d.C.
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29 "quaestio", divise per tema, per un totale di 253 dispute singole
1264 d.C.
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Sequenza liturgica per il sacramento dell'eucarestia commissionata da Papa Urbano IV
1265 d.C.
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"Compendio contro gli increduli". Si sviluppa a partire da premesse filosofiche, accettabili a prescindere dalla fede del lettore. Si divide in quattro libri, ognuno composto di circa cento capitoli. Il I libro si occupa della natura di Dio, nella misura in cui essa è ritenuta conoscibile mediante la sola ragione, priva dell’aiuto della Rivelazione. Il II libro tratta del mondo creato e della sua genesi per mano divina. Il III libro espone il modo in cui gli esseri razionali debbano trovare la loro felicità in Dio – dando ampio spazio alla disamina di molte questioni etiche. Nel IV libro si affrontano alcune dottrine specificamente cristiane quali la Trinità, l’Incarnazione, i sacramenti e la resurrezione finale dei santi a opera della potenza di Cristo.
1265 d.C. - 1274 d.C.
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Rappresenta una via di mezzo tra la Summa contra Gentiles e le Quaestiones disputatae. É suddivisa in questioni e articoli. Tuttavia i diversi argomenti a favore o contro una tesi particolare, che normalmente precedono una disputa, sono qui sostituiti da un gruppo introduttivo di difficoltà (solitamente una triade), contrarie alla posizione che Tommaso intende fare propria nel corso del testo. Questa sezione iniziale è il Videtur quod non («Sembra che non»). Alle obiezioni in essa presentate segue una singola considerazione di segno opposto – di solito una citazione da una auctoritas – che inizia con la formula Sed contra («In contrario»). Vi è poi il corpo principale dell’articolo, in cui Tommaso espone la propria posizione elencando le ragioni che la supportano. Ogni articolo si conclude infine con la soluzione delle difficoltà presentate dalle obiezioni introduttive.
1269 d.C.
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A Parigi le idee aristoteliche erano cadute in discredito a causa di un gruppo di professori della facoltà delle Arti, i cosiddetti «averroisti latini», i quali seguendo i commentatori arabi giungevano a trarre da Aristotele conclusioni incompatibili con l’ortodossia cattolica. Contro di essi Tommaso scrisse due opuscoli polemici: il "Trattato sull’unità dell’intelletto contro gli averroisti" e "Sull’eternità del mondo contro i mormoratori". In essi ribadí le posizioni che ormai difendeva da molto tempo, secondo cui sia l’intelletto agente sia l’intelletto ricettivo erano facoltà della persona umana individuale; mentre l’inizio del mondo nel tempo non poteva essere stabilito né confutato per mezzo di argomenti filosofici. Nell’ultimo dei due trattati Tommaso combatté su due fronti: da una parte contro gli Averroisti, i quali ritenevano confutabile la tesi della creazione avvenuta nel tempo, dall’altra contro i teologi francescani, che invece pensavano di poterla dimostrare.