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Pricing
07/19/1304
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Arezzo
1325 - 1361
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Latino in prosa.
Genere = Epistole.
Sono 24 libri con 350 lettere in tutto. La più diffusa fra i contemporanei è la XII 2, in cui espone le caratteristiche del perfetto principe secondo i principi medievali, poi contestate da Machiavelli.
04/06/1327
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Nella chiesa di Santa Chiara di Avignone, di Venerdì Santo.
1333 - 1361
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Latino in versi.
Sono 66 lettere in esametri, dedicate all'amico Barbato da Sulmona. Alcune trattano d'amore, ma la maggior parte di politica, morale e materie letterarie.
1336 - 1374
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Volgare.
L'opera maggiore di Petrarca, in cui il poeta, seguendo un percorso simile, per introspezione e tematiche, a quello del Secretum, viene raccontata la vita interiore del poeta.
E' una raccolta di 366 opera d cui: 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali; divisi tra rime "in vita" e rime "in morte" di Madonna Laura.
La prima stesura fu fra il 1336-38, ne seguirono altre otto, fra cui l'ultima nel 1373-74 (quella contenuta nel Codice Vaticano 3195).
1337 - 07/19/1374
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Latino in prosa.
Raccolta di 36 biografie di uomini illustri. Dedicata a Francesco I da Carrara (signore di Padova nel 1358). Originariamente l'opera doveva contenere le vite dei più illustri personaggi Romani, da Romolo a Tito, ma poi Petrarca inserì personaggi di ogni tempo (Adamo, Ercole...) arrivando però fino a Nerone. In seguito alla sua morte, fu continuata dal suo amico e discepolo Padovano Lombardo della Seta, che arrivò fino a Traiano.
1339 - 1342
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Latino in versi.
Poema epico che tratta della Seconda Guerra Punica, in particolare delle gesta di Scipione L'Africano, in seguito corretto e ritoccato. Incompiuto, è composto da 9 libri, mentre avrebbe dovuto essere composto da 12, secondo il modello dell'Eneide Virgiliana.
1342 - 1358
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Latino in prosa.
Un libro con 19 lettere, nelle quali, per prudenza il poeta nascone il nome del destinatario, poiché all'interno si critica la curia avignonese.
1343 - 1345
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Latino in prosa.
(Libri delle gesta memorabili). Incompiuta.
E' una raccolta di esempi e aneddoti storici a scopo di educazione morale, basata sui Factorum et dictorum memorabilium libri dello scrittore latino Valerrio Massimo. Petrarca scrisse soltanto 4 libri e frammenti del quinto.
1346 - 1358
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Latino in versi.
12 Egloghe. Gli argomenti variano tra amore, politica e morale. L'influenza virgiliana è evidente già dal titolo, che richiama le Bucoliche. E' riportato nel Codice Vaticano 3358.
1346 - 1366
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Latino in prosa.
Trattato religioso e morale. Elaborato nel 1346, poi fu ampliato nel 1353 e nel 1366. Affronta il tema della solitudine, ma non in chiave puramente religiosa: al rigore della vita monastica, Petrarca contrappone la vita dell'intellettuale, intento a scrivere e a leggere in compagnia di amici e altri intellettuali.
1347 - 1357
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Latino in prosa.
Esaltazione della vita monastica dedicata a suo fratello Gherardo. Simile al De vita solitaria, esalta la solitudine legata alle regole religiose.
1347
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Latino in prosa.
Sette preghiere sul modello stilistico-linguistico dei salmi davidici della bibbia. Petrarca chiede perdono per i suoi peccati e aspira al perdono della Misericordia Divina.
1347 - 1353
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Latino in prosa.
(De secreto conflictu curarum mearum) in seguito al 1353 fu rivedita.
Articolato come un dialgo immaginario tra il poeta stesso, che si achiamare semplicemente Francesco, Sant'Agostino, e una donna muta che simboleggia la verità.
E' una sorta di esame di coscienza dell'autore, che affronta i suoi temi più intimi, da cui il titolo dell'opera. Nell'opera però emerge che Francesco non si pente mai del tutto dei suoi peccati (accidia e l'amore carnale per Laura). Alla fine lui non risulta guarito o pentito, generando così l'irrequietezza che contraddistinse la vita del Petrarca.
1348
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Laura muore a causa della peste nera del 1348/49.
1351 - 1374
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Poemetto allegorico in terzine, incompiuto.
Composto da 6 libri (ognuno rappresentato da un Trionfo), divisi in totale in 12 capitoli. Ciascuno dei Triumphi è dedicato a una visione che il poeta ebbe in sogno.
I Trionfi sono: Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo, Eternità.
L'opera è incompiuta per via della morte del poeta, e perché la redazione fu molto lenta, per via del continuo e intenso lavoro correttivo del poeta. Risulta molto più macchinoso del Canzoniere.
1355
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Prosa latina.
E' un'accusa mossa da Petrarca contro un medico in particolare, e contro la medicina in generale, considerata un'arte meccanica, una scienza, contrapposta alla poesia, che difende tenacemente. (Teoria classica, vedi "teoria estetica" di Platone)
1356 - 1366
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Latino in prosa.
Il De remediis è una raccolta di brevi dialoghi redatta all'incirca tra il 1356 e il 1366, anno in cui fu diffusa. Basata sul modello del De remediis fortuitorum, trattato pseudo-senechiano composto nel Medioevo, l'opera è composta da 254 scambi di battute tra entità allegoriche: prima il "Gaudio" e la "Ragione", poi il "Dolore" e la "Ragione". Simile ai precedenti Rerum memorandarum libri, questi dialoghi hanno scopi educativi e moralistici, proponendosi di rafforzare l'individuo contro i colpi della fortuna sia buona che avversa[147]. Il De remediis riporta anche una delle più esplicite condanne della cultura trecentensca da parte del Petrarca, vista come sciocca e superflua:
1361 - 1374
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Latino in prosa.
17 libri con 125 lettere. Fra queste è generalmente posta la "Posteritati", lunga lettera che rappresenta una sorta di autobiografia del poeta,scritta nel 1351, ma ritoccata fino alla sua morte.
1368
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Latino in prosa.
In quest'opera Petrarca risponde ad un'accusa di ignoranza, mossagli da quattro aristotelici veneziani, i quali lo criticavano per non essere istruito nella terminologia e nelle questioni naturali. In questa apologia, Petrarca spiega che lui è più interessato alle scienze del benessere dell'animo umano, e non a quelle discussioni tecniche tipiche del nominalismo e della tarda scolastica.
1373
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Latino in prosa.
Opera di carattere politico. E' un'invettiva contro un monaco teologo francese, Jean de Hesdin, il quale sosteneva che il papa dovesse rimanere ad Avignone, mentre Petrarca sosteneva la necessità che la sede papale tornasse ad essere Roma.
1374
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Una raccolta di 65 epistole raccolte dai suoi ammiratori dopo la sua morte.
07/19/1374
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